La fonduta ai formaggi altoatesini

Il piatto perfetto per le fredde stagioni

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La Fonduta: una combinazione di ingredienti che ha origini antiche, preparata grazie all’uso del caquelon (pentola con un fondo spesso), e réchaud (fornellino), gli strumenti migliori per raggiungere l’apoteosi della cremosità.

La stagione dell’autunno ci regala sempre paesaggi unici, permettendoci di ammirare ogni sfumatura dei colori più caldi della nostra natura, prima che il gelo e la neve delļ’inverno inizino a ricoprire le strade.

Proprio con l’arrivo delle prime serate buie e fredde si inizia a desiderare il tepore generato dalle fiamme di un camino acceso, immersi nella tranquilla atmosfera domestica, in un ambiente famigliare che riscalda corpo e anima, deliziando il proprio palato con un piatto caldo e saporito, da poter gustare in condivisione coi nostri cari.

A tal proposito, cosa ci può essere di più godurioso di una ricca e cremosa fonduta preparata coi nostri formaggi di montagna?

Le radici della fonduta

Contrariamente a quanto si possa pensare, la fonduta di formaggi (chiamata “fondue” nella terra d’origine del Gruyère) non ha origini francesi, bensì svizzere, e solo successivamente è stata esportata al di là di Alpi e Prealpi.

In Italia, viene consumata perlopiù nella sua versione valdostana o piemontese, sciolta insieme a un generoso pezzo di burro o ad un bicchiere di latte intero fresco di giornata; talvolta per mantenersi cremosa viene arricchita da tuorli d’uovo, oppure ammorbidita con del vino bianco secco se l’obiettivo è quello di ottenere una consistenza ancor più vellutata.

La fonduta con i formaggi Mila

Il latte raccolto nei territori altoatesini viene utilizzato da Mila per la preparazione di diversi formaggi sia a pasta dura sia da taglio, la cui combinazione dà origine a esplosioni di sapore ineguagliabili, potendosi creare nuove e originali versioni di fonduta che riescono a soddisfare anche i palati più esigenti.

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Il formaggio altoatesino stagionato che meglio rende giustizia a una fonduta preparata a regola d’arte è proprio lo “Stelvio”, l’unico DOP dei prodotti lattiero caseari della provincia, grazie soprattutto alla sua struttura morbida e delicata, che gli permette di sciogliersi in un’appetitosa crema.

Per avere un piatto ancor più ricercato e unico, il nostro consiglio è quello di fondere più tipologie di formaggi sulla pentola apposita, idealmente fatta di materiali come terracotta o ghisa, per mantenere il calore della pietanza più a lungo.

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L’abbinamento che meglio si sposa con le caratteristiche dello “Stelvio” è dato dall’aggiunta di due prodotti: si tratta del nostro formaggio a occhiatura grande, il “Dolomitenkönig” (re delle Dolomiti), per conferire un tocco di dolcezza, e dell’inconfondibile “Alta Badia”, al fine di aggiungere un carattere deciso e saporito al risultato finale, il quale non può prescindere dalla scelta dei corretti abbinamenti, sempre con prodotti del territorio.

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Per i buongustai e tutti coloro che amano sperimentare in cucina, non è da dimenticare che è possibile inserire un ulteriore formaggio, nella cui ricetta è presente un’eccellenza dell’Alto Adige: il “Lagrein”, che prende il nome dal vitigno autoctono del luogo; in alternativa, si può ricadere sulla scelta di un formaggio più stagionato, come il “Sasso Nero”, per un ulteriore spinta di piccantezza, da grattugiare nella fonduta, non appena viene servita a tavola.

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E ora, è giunto il momento di prendere in mano le forchette!

Una combinazione gradevole al palato è sicuramente data dall’accompagnamento di un pane lievemente salato, o che contenga al suo interno frutta secca o uvetta, per esaltare il gusto della materia prima, ma volendo anche uno più speziato, come quelli tipici della Val Pusteria.

Ed eccoci così pronti a trascorrere una serata del tardo autunno con una tavola che ci offre il piacere di trascorrere momenti di convivialità nelle nostre case avvolti da sapori goduriosi, magari degustando un calice di Riesling, prodotto con le uve che crescono nelle valli tra l’Isarco e l’Adige, per vivere una vera esperienza culinaria altoatesina a 360°.

 

P.s. : Per non deludere i tuoi commensali, ricorda bene, cuoci il piatto con dolcezza e pazienza: non avere troppa fretta, ai formaggi non piace bollire 😉

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